I titoli Derivati ed il Report del Ministero del Tesoro 3parte: L’attualità

Cosa sta succedendo in Italia? Esiste una relazione redatta dal Tesoro a inizio 2013 che ha fatto emergere elementi in grado di destare la preoccupazione della Corte dei Conti. Questa relazione riguarda il modo in cui si sarebbe agito per controllare le passività del nostro paese, e proteggerlo dai rischi collegati alla variazione dei  tassi di interesse e di cambio, tutte variabili le cui fluttuazioni vengono solitamente “coperte” tramite la sottoscrizione di particolari contratti derivati detti IRS (Interest Rate Swaps) e SWAPTION (opzioni su contratti SWAP). Per sapere cosa sia uno SWAP potete andare QUI.

La cosa strana è che non solo quei contratti risultano essere stati sottoscritti con condizioni decisamente sfavorevoli per l’Italia già all’atto della stipula, ma che le recenti ristrutturazioni avvenute nel 2012 ne abbiano addirittura accentuato, ed in modo rilevante, le perdite potenziali. Aggiungiamo il fatto che il 1998, periodo a cui risale la stipula di alcuni di questi contratti, era l’anno cruciale per decidere sull’ingresso dell’Italia nel primo gruppo di paesi che sono andati a formare l’Euro (Euro 11) e che tra il 1995 ed il 1998 si ebbe la più grossa riduzione del debito tra tutti gli 11 stati fondatori, passando dal 7,7% al 2,7%.

Sintetizzando il sospetto sarebbe che si sia fatto uso dei contratti SWAP summenzionati per ottenere dagli altri stati dei prestiti ma allo stesso tempo mascherare tale debito, in modo da permettere alla nazione l’ingresso nell’Euro. Purtroppo è evidente come tali prestiti siano stati contratti a condizioni eccezionalmente svantaggiose e adesso, con vari stati europei a “prenderci per il collo” esigendo il rientro di tali somme, i nodi stiano venendo al pettine… a maggior ragione a causa delle rinegoziazioni dei contratti avvenute nel 2012 che causeranno al nostro paese ulteriori ingentissime perdite.

E’ quindi probabile che si avranno ripercussioni sui mercati nel prossimo futuro, in relazione alla fiducia che gli investitori esteri potranno riporre nel nostro paese, con conseguenze forti su spred, quotazioni di borsa e rendimenti vari.

Qualora dunque vi chiediate, nel vostro piccolo, cosa fare per tutelare i vostri investimenti, la risposta è una sola: diversificare, a livello di strumenti, di nazioni e di valute, evitare elevate concentrazioni di capitale sull’azionario italia e ridurre le quote in obbligazioni societarie proposte dai piccoli\grandi gruppi bancari nazionali.

In una parola: affidarvi a persone di fiducia e competenti in grado di collocare le risorse in maniera bilanciata su numerosi fronti è l’unico modo per dormire sonni tranquilli…